Le Origini
La nostra storia parte da lontano. E probabilmente anche dall’alto… è infatti il Monte Amiata a dettare i tempi della nostra terra. Posto a confine tra l’Etruria settentrionale e meridionale, visibile da tutto il territorio etrusco, l’oramai spento vulcano Amiata rappresentò, oltre che dimora, anche luogo di culto per eccellenza.
Con l’ascesa dei romani, lo stesso divenne meta di un significativo turismo termale, grazie alla presenza delle sue acque sulfuree. È del VI sec d.c. la discesa dei Longobardi e la creazione dell’Abbazia Benedettina del San Salvatore, posta a controllo della via Francigena, collegamento tra Roma ed il nord Europa. La successiva attività di colonizzazione svolta dai monaci determinò l’inizio della fase di incastellamento del territorio: la rocca Aldobrandesca di Arcidosso, di Campagnatico, di Roccalbegna, i castelli di Porrona, Monte Antico, Potentino, Colle Massari e la stazione pontificia di Vicarello sono solamente alcune delle opere costruite nei secoli a difesa dei possedimenti, chiaro segno dell’importanza strategica che questa zona ha rivestito nel tempo.
Successivamente passata sotto il dominio senese, l’Amiata ritrovò vigore con la famiglia dei Medici, che rimarrà a lungo a dominio della zona. Il diciannovesimo secolo si caratterizza per la scoperta e lo sfruttamento delle numerose miniere presenti, fenomeno che si protrae per oltre cento anni. Terminata l’attività mineraria, di cui rimangono a testimonianza alcuni musei, la zona si convertì verso una produzione agricola di qualità, sviluppando al contempo un mirabile sistema agrituristico.
Ed è all’interno di questo territorio dalle profonde tradizioni che la coltivazione della vite si è sviluppata. Partendo proprio dagli etruschi, le cui pratiche vitivinicole sono state oggi riscoperte e riprodotte, la vite ed il vino hanno accompagnando la nostra gente anno dopo anno, colorandone i campi, imbandendone le tavole, garantendo loro la sopravvivenza grazie ad un commercio che, dapprima locale e limitato alle sole uve, oggi fornisce ad ogni angolo del mondo un vino certificato.
In tal senso si ricordi il riconoscimento alla fine degli anni ’70 delle due denominazioni geografiche ricadenti sul nostro territorio, che possono essere individuate come precursori della Doc Montecucco, la quale prende forma definitiva con l’acquisizione del riconoscimento della Denominazione di Origine nel 1998. Dal 2011 inoltre, la tipologia Sangiovese può fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a dimostrazione della qualità del grande Sangiovese che viene prodotto nel Montecucco.
Il Consorzio
È stato un gruppo di agricoltori, a dar vita nel 2000 al Consorzio per la tutela e la promozione della neonata Denominazione di Origine Montecucco, stimolati in ciò dalla profonda convinzione che solo tramite la condivisione di un percorso si possa ottenere una reale crescita. Grazie all’impegno ed alla passione che i venti soci fondatori hanno riversato nel Consorzio, questo è divenuto una guida per il territorio ed un centro di confronto per il tessuto produttivo circostante.
La capacità di essere quotidianamente a fianco dei produttori, l’attività di promozione del marchio, l’attenzione posta alla qualità del prodotto in ogni fase della sua trasformazione, sono alcuni tra i fattori che hanno permesso di conquistare la fiducia delle aziende locali, a cui si sono aggiunte con il passare del tempo alcune tra le più importanti case vitivinicole del panorama nazionale. Questo continuo sviluppo ha fatto sì che, partendo da poche decine di produttori e da poche migliaia di bottiglie, oggi le aziende consorziate siano notevolmente aumentate e di bottiglie ne producano oltre un milione.
Nonostante l’eterogeneità dei produttori, vi è però un tratto che accomuna quest’ultimi: l’assoluto rispetto per la campagna ed i suoi prodotti in un clima di piena simbiosi tra uomo e natura, qualunque sia infatti, la dimensione aziendale, è costante l’attenzione posta a tutte le fasi di produzione delle uve, nella consapevolezza che un grande vino nasce innanzitutto in vigna. A ciò si affianca in cantina l’utilizzo di tecniche tradizionali o moderne ma mai invasive; il tutto per consegnare al consumatore finale un vino che sia sincera espressione del nostro territorio, vicino ma al contempo lontano dalle rotte del turismo di massa, ancora genuino, da gustare, capace pertanto di affascinare chi lo visita.
Già da diversi anni le aziende del Montecucco hanno assunto una maggiore consapevolezza della necessità di conservare l’integrità del territorio in cui si trovano ad operare, adottando sempre di più l’agricoltura a conduzione biologica, che raggiunge ormai oltre la maggioranza della produzione di tutta la filiera.